Portati in questura 10 operai pakistani in sciopero a Prato | Medici per i Diritti Umani

Portati in questura 10 operai pakistani in sciopero a Prato

Il 3 settembre mattina, dopo 48 ore di sciopero della fame nella piazza del Comune di Prato, 10 operai pakistani che stavano denunciando condizioni lavorative disumane sono stati portati in Questura. I lavoratori fanno parte di un gruppo di 18 (17 pakistani e 1 senegalese) che da 230 giorni e’ in presidio permanente davanti alla Texprint, colorificio tessile dove lavoravano al Macrolotto di Prato.
Giovedì pomeriggio un team ristretto di MEDU aveva fatto visita agli operai per monitorare il loro stato di salute durante lo sciopero della fame e dare indicazioni per l’assunzione di integratori.
Le persone visitate erano in buone condizioni fisiche e il team di MEDU stava iniziando a supportarli nel rinnovo delle tessere sanitarie per permettere un regolare accesso alle cure, dal momento che tutti hanno problematiche relative al rinnovo dei permessi di soggiorno. Gli operai assistiti hanno riferito di essere stati costretti a lavorare con turni massacranti di 12 ore al giorno, senza protezioni fisiche, con contratti giornalieri o mensili, in grigio o in nero. Syed ci ha raccontato di aver vissuto nella paura per tanto tempo e di essere riuscito a denunciare solo dopo 3 anni condizioni lavorative che “non sono presenti neanche in Pakistan”.
Lo stesso Seyd ci ha raccontato che i 18 operai hanno provato a chiedere il permesso di soggiorno per sfruttamento lavorativo, ma senza successo.
Operando nel contesto pratese più volte MEDU ha assistito lavoratori afghani, pakistani, africani, che dichiaravano di lavorare 12 ore al giorno in fabbrica e che presentavano ferite alle mani e ai piedi, come conseguenza del lavoro svolto senza protezioni. Nessuna delle persone incontrate ha denunciato le gravi condizioni di sfruttamento per timore di perdere il lavoro, seppur precario e sfruttato e perchè non si sentiva protetta dalle istituzioni.
MEDU opera in diverse regioni italiane con l’obiettivo di promuovere la salute e contrastare i fenomeni di sfruttamento dei lavoratori stranieri ed esprime solidarietà nei confronti degli operai delle fabbriche del pratese, chiedendo con forza alle istituzioni un intervento deciso per contrastare i fenomeni di sfruttamento che in molti casi vedono coinvolti i lavoratori stranieri, spesso i più ricattabili per la precarietà delle condizioni giuridiche e di vita nel nostro Paese.
Tipo di documento: Comunicati stampa,
Progetto: Un camper per i diritti/Fi