Il team di MEDU è arrivato da pochi giorni a Siret, ai confini tra Romania e Ucraina, dove ha incontrato prevalentemente donne e bambini in fuga. Le code per l’ingresso in frontiera sono interminabili, le persone sono esauste e mostrano i segni della paura e della sofferenza. Dopo un primo sopralluogo al confine, il team di MEDU ha iniziato una mappatura dei centri di prima accoglienza e delle organizzazioni presenti sul territorio, registrandole digitalmente grazie al sistema di raccolta e gestione dati 3map fornito gratuitamente da TriM – Translate into Meaning

“Stiamo tracciando i centri di prima accoglienza, raccogliendo informazioni sul numero di persone accolte, vulnerabilità, bisogni e sulle organizzazioni presenti. Le informazioni raccolte confermano il necessario e imminente bisogno di un intervento medico psicologico” Beatrice coordinatrice della missione Medu.

Nei centri le persone arrivano stremate, si trattengono per pochi giorni, il tempo di riposare e ricevere informazioni prima di proseguire il loro viaggio per raggiungere amici o familiari. Quelle che restano, sono le famiglie che non hanno un luogo dove andare, come la donna con due bambini incontrata nel centro di Cosna.“Sono scappata lasciando in Ucraina mio figlio maggiore e mio marito. Non so dove andare, resteremo qui in Romania ad aspettare. Aspettiamo che la guerra finisca per tornare indietro.”

Lo stress emotivo e il trauma psichico di queste persone in fuga dalla guerra rappresentano una vera e propria emergenza. Per questo tra pochi giorni saremo pronti per intervenire con una clinica mobile e raggiungere i centri di prima accoglienza per portare supporto medico psicologico a chi ne ha bisogno. Ringraziamo i donatori privati e Latter-day Saint Charities per il sostegno grazie al quale abbiamo potuto avviare questo intervento. E’ essenziale che il numero dei sostenitori possa crescere permettendoci di continuare

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