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Diario di bordo un camper per i diritti
Lungo le mura del Verano – Roma
M è un giovane ragazzo di 25 anni, arrivato dall’Etiopia dopo un viaggio lungo e tortuoso iniziato nel 2021. Il team della clinica mobile di MEDU lo incontra lungo le mura del Verano: fa freddo, ha piovuto, lui indossa dei vestiti molto leggeri.
M. racconta di essere partito dall’Etiopia, di aver trascorso due mesi in Sudan prima di arrivare in Libia, dove si è fermato per due lunghi anni.
In Libia, comincia con altri compagni di viaggio, a guadagnare qualche soldo raccogliendo e vendendo pezzi di ferro, qualche volta con successo altre volte no.
M. va avanti così per diverso tempo fino a quando un giorno viene arrestato e portato in una delle carceri informali del Paese, dove resta per quattro mesi costretto ai lavori forzati e subendo umiliazioni e violenze.
”Ogni notte venivamo picchiati brutalmente ed eravamo obbligati a dare i contatti delle nostre famiglie a cui in diretta telefonica dovevamo chiedere soldi per la nostra libertà”, racconta M. e continua… Il cibo era davvero pochissimo, a volte riuscivamo a ricevere una piccola razione giornaliera, a volte neanche quella”.
M. racconta che in questi mesi è stato costretto a lavorare nelle case private di alcuni generali libici. Un giorno approfittando della presenza di un numero ridotto di guardie decide insieme ad un altro ragazzo sudanese, di farsi coraggio e scappare.
Arriva a Tagiura, piccola città della regione della Tripolitania. Da lì decide di provare ad andare in Tunisia ma viene fermato al confine e riportato indietro nella città di Zuara. A quel punto riesce finalmente a farsi mandare dei soldi dalla famiglia e dopo aver pagato 4000 dinari (circa 1000 euro), sale su una barca il 1° dicembre e arriva in Italia.
M. non vuole restare in Italia, ha altri progetti per il suo futuro. Lo incontriamo assieme ad altri ragazzi , che seppur stanchi e infreddoliti, restano uniti e cercano un modo per strapparsi un sorriso a vicenda, consapevoli di essere sopravvissuti ad un viaggio estenuante. Chissà cosa il futuro ha in serbo per loro…intanto, il loro cammino prosegue.
Con il progetto Un camper per i diritti a Roma MEDU raggiunge gli insediamenti informali per fornire prima assistenza medica e orientamento socio sanitario alle persone in condizione di fragilità, tra cui migranti e rifugiati – L’intervento è realizzato in partenariato con UNHCR Italia
Progetto: Un camper per i diritti/rm