Striscia di Gaza e West Bank: madri, amiche e dottoresse lottano per l’accesso al diritto alla salute per se stesse, i loro cari e la comunità | Medici per i Diritti Umani

Striscia di Gaza e West Bank: madri, amiche e dottoresse lottano per l’accesso al diritto alla salute per se stesse, i loro cari e la comunità

La testimonianza di Aseel Aburass coordinatrice per la libertà di movimento di  Physicians for Human Rights Israel

“Riceviamo chiamate da donne che vivono nella Striscia di Gaza ogni giorno. Hanno tutte una cosa in comune – il regime dei permessi israeliano, che limita la loro libertà di movimento e nega loro l’accesso a cure mediche non disponibili a livello locale. Mentre le aiuto a ricevere i loro permessi medici, ho l’opportunità di conoscere donne straordinarie la cui resilienza di fronte alle sfide estreme è fonte di ispirazione.

Maryam vive nella Striscia di Gaza e riceve la chemioterapia a Gerusalemme Est. Il trattamento di cui ha bisogno non è disponibile a Gaza. Una volta ogni due settimane, la aiuto a ottenere un permesso di uscita. Quando il permesso è in ritardo, e le sue condizioni iniziano a peggiorare, parla della sua paura di lasciare i suoi figli senza madre. Ogni volta che è costretta a lasciare i suoi figli e la sua anziana madre mentre passa qualche giorno in ospedale fuori dalla Striscia, parla dei suoi sensi di colpa.

Manal ci ha contattati per la prima volta un anno fa, quando a sua madre è stato diagnosticato il cancro e ha dovuto sottoporsi a una serie di trattamenti chemioterapici negli ospedali della West Bank. La madre di Manal è morta dopo aver combattuto il cancro senza avere avuto accesso alle cure. Manal ci ha recentemente contattato per aiutare la sua amica, a cui è stata diagnosticata la stessa malattia ed è in ospedale a Gaza. Manal ha detto che avrebbe fatto qualsiasi cosa per aiutare la sua amica. Insieme, abbiamo presentato una petizione contro la decisione di Israele di negare la sua domanda per un permesso di uscire da Gaza per ricevere le cure mediche.

Leena è un’insegnante di scuola elementare a Gaza e madre di un bambino di dieci anni con bisogni speciali che riceve cure nell’ospedale di Tel Hashomer a Tel Aviv. L’esercito continua a negare le richieste del marito di viaggiare con il figlio per ricevere le cure, e Leena è costretta ad assentarsi dal lavoro ogni volta che c’è un appuntamento a Tel Aviv. Suo figlio a volte deve rimanere in ospedale per lunghi soggiorni, e il reddito della famiglia risente delle sue numerose assenze dal lavoro.

Riham ha ricevuto un invito a partecipare a un seminario al Wolfson Hospital nella città di Holon in Israele come parte della sua formazione in pediatria. Voleva crescere professionalmente e utilizzare le conoscenze acquisite al di fuori di Gaza per contribuire allo sviluppo e al miglioramento del sistema sanitario palestinese. La sua domanda di permesso, tuttavia, è stata ripetutamente negata per nessun motivo pertinente. C’è voluta una petizione del tribunale per ricevere l’approvazione.

Di fronte alla pesante burocrazia del regime dei permessi e alla violazione del diritto alla salute, queste donne continuano a vivere la loro vita come madri, amiche e medici e a lottare per l’accesso al diritto alla salute per sé stesse, i loro cari e la loro comunità.”

**Non sono stati utilizzati nomi reali per proteggere la privacy dei pazienti**

Medici per i diritti umani MEDU – collabora dal 2009 con l’organizzazione Physicians for Human Rights – Israel (PHR-Israel) per tutelare la salute di donne e bambini nei Territori occupati Palestinesi

Tipo di documento: Comunicati stampa, News