La frontiera alpina del nord ovest | Medici per i Diritti Umani

La frontiera alpina del nord ovest

Approfondimento monografico di Piero Gorza (antropologo e responsabile MEDU Piemonte)

Continua l’azione di cura e testimonianza di Medici per i diritti umani (MEDU) sulla frontiera alpina nord-occidentale. Poche settimane fa è stato pubblicato un rapporto sulle attività svolte dal team clinico di MEDU a Oulx nei primi quattro mesi del 2022, nell’ambito del progetto “Frontiera solidale” (link al rapporto).

Il rapporto descrive le difficoltà affrontate dalle persone in fuga lungo il cammino, tra cui numerose famiglie con neonati e minori non accompagnati. Sono stati riscontrati e denunciati i respingimenti messi in atto in maniera sistematica dalle autorità francesi, molto spesso anche nel caso di minori. Il rapporto si chiude con delle raccomandazioni e con la richiesta alle istituzioni italiane ed europee di tutelare i diritti fondamentali delle persone migranti e richiedenti asilo nei paesi di transito e in particolare nelle zone di frontiera, a prescindere dalla loro condizione giuridica. 

Oggi pubblichiamo un approfondimento monografico, firmato dall’antropologo e referente di Medu Piemonte Piero Gorza.

Piero Gorza ci consegna un’analisi che si snoda attraverso oltre un anno di ricerca e attivismo solidale, da gennaio 2021 ad aprile 2022. Ricorrendo a dati, approfondimenti e testimonianze ci fa conoscere la vita dei migranti che giungono ad Oulx dopo anni di viaggio, il loro “abitare il cammino”, e offre uno sguardo sulle politiche di frontiera e sulle responsabilità dei diversi attori coinvolti nella promozione o violazione dei diritti umani.

Piero ci invita a ripensare la dimensione del cammino: “Un viaggio che può essere descritto come un abitare il cammino ossia come una dimensione che non può essere pensata come un trasferimento tra un polo di fuga e uno d’attrazione, ma come un tempo dell’esistenza capace di modellare personalità e favorire cambiamenti relazionali”.

Ne è un esempio la storia del ragazzo curdo iracheno partito dal Kurdistan a dodici anni e arrivato a Oulx con la sua famiglia all’età di diciotto anni: “la sua adolescenza, o forse sarebbe meglio dire la sua scuola, è stata il cammino”. 

Con uno sguardo sempre vicino alle persone e alle loro storie questo approfondimento permette di addentrarsi nella complessità della frontiera, non solo quella dell’Alta Valle di Susa, ma anche di quelle attraversate prima di arrivare in Italia. Un documento importante che contribuisce a fare luce su un fenomeno sociale e umano che riguarda tutti noi.

Tipo di documento: Comunicati stampa, Report,
Progetto: frontiera-solidale