Diario da Pozzallo – sbarco 21 gennaio | Medici per i Diritti Umani

Diario da Pozzallo – sbarco 21 gennaio

Sono nel complesso buone le condizioni di salute dei 39 migranti sbarcati a Pozzallo dalla Ocean Viking la mattina di martedì 21 gennaio.
Fra di loro, anche un gruppo di donne passate dalla Libia nei cui occhi si intravede una profonda sofferenza che con pazienza psicologa e mediatrice incominciano a conoscere. Bangladesh e Marocco sono i principali paesi di origine.

“Sono rimasto in prigione a Sabrata per 12 mesi” ci racconta A. Lui e l’amico accanto, bengalesi entrambi, portano sul corpo le cicatrici delle violenze cui accenna durante il suo racconto. “Vedi le cicatrici sulle dita del mio amico? Gliele hanno fatto in carcere, con il coltello. Adesso bombardano in Libia. A novembre una bomba é caduta in un cortile a poche decine di metri dalla nostra cella. Noi siamo stati fortunati ma delle guardie sono morte.”

“Sono laureato in ingegneria” ci racconta invece W., dal Marocco. “Volevo andare in Libia per lavorare ma il mio viaggio é diventato un incubo durato 3 mesi. Mi hanno sequestrato il passaporto e rinchiuso a Zawia nel retro del negozio dove lavoravo come saldatore. Mi davano poco cibo, non potevo uscire. Fuori si sentivano spari ogni minuto, ogni secondo, dopo un po’ non ci ho più fatto caso. Un giorno un cliente mi ha detto che poteva farmi scappare di nascosto e così è stato. I trafficanti non ci hanno trattato bene: se non obbedivi ai loro comandi ti picchiavano con il calcio del fucile. In mezzo al mare, con il carburante finito e l’acqua che cominciava a entrare, quando abbiamo visto le luci della nave é come se fossimo tutti rinati… Per me quelle luci sono state come le porte del Cielo!”

Tipo di documento: News,
Progetto: On-to, sbarchi in sicilia