Caso Cucchi: tra le cause della morte anche il disturbo da stress post-traumatico | Medici per i Diritti Umani

Caso Cucchi: tra le cause della morte anche il disturbo da stress post-traumatico

Alla fine la verità emerge inesorabile sulla morte di Stefano Cucchi: il “violentissimo pestaggio” di cui fu vittima gli procurò una grave forma di disturbo da stress post-traumatico. Lo ha dichiarato ieri durante il processo anche il pm Giovanni Musarò, come del resto lo aveva già denunciato Medu nel 2015. Durante la requisitoria, in cui ha chiesto 18 anni di pena per i carabinieri Di Bernardo e D’Alessandro accusati di omicidio preterintenzionale, Musarò ha affermato: “Al momento dell’arresto Stefano era magro, era sottopeso, pesava circa 43 kg. Ma perché poi perse 6 kg in 6 giorni, tanto da pesare all’autopsia solo 37 kg? Perché durante la degenza al Pertini non si alimentava a causa del trauma subito. Si è speculato sulla sua magrezza”. “Nel comportamento di Cucchi all’ospedale – ha sottolineato Musarò – vi era un atteggiamento di chiusura, chiarissimo sintomo di ‘disturbo post traumatico da stress’ a causa del pestaggio subito. Cucchi rifiutava le cure e prendeva le medicine solo quando venivano aperte davanti”. Per il rappresentante dell’accusa, il giovane romano “non mangiava non da quando era al Pertini, bensì da quando era a Regina Coeli: lui non mangiava perché non stava bene. E ciò era dovuto anche a un disturbo post traumatico da stress, i cui sintomi sono rinvenibili anche dal comportamento complessivo” di Cucchi “in quei giorni”.

Ciò che ha dichiarato ieri Giovanni Musarò era stato evidenziato ben 4 anni fa da Medici per i Diritti Umani nel rapporto di Alberto Barbieri e Massimiliano Aragona “Il caso Cucchi. Un’indagine medica indipendente”. Il disturbo da stress post-traumatico fu la diretta conseguenza del feroce pestaggio subito da Stefano mentre era nelle mani dello Stato. Il rapporto si conclude in questo modo “La sequenza causale degli eventi che in sei giorni hanno portato alla demolizione di un essere umano è dunque completa. L’aggressione violenta, la tortura; il trauma che colpisce il corpo e la mente; il manifestarsi di una sindrome post-traumatica acuta con i suoi segni e i suoi sintomi; una grave alterazione della funzione vitale della nutrizione con perdita o diminuzione dell’appetito, rifiuto del cibo e dei liquidi con conseguenti disidratazione e drastico calo di peso; la sindrome di inanizione che divora le riserve dell’organismo e che certamente contribuisce come concausa decisiva a provocare il successivo arresto cardiaco e la morte. Tale ricostruzione degli eventi patogeni spiega quello che viene percepito da chiunque si avvicini con un minimo di attenzione a questa vicenda; vale a dire che Stefano Cucchi non sarebbe morto se non fosse stato arrestato quella notte del 15 ottobre del 2009. Essa riordina in un insieme coerente, completo e leggibile il mosaico degli innumerevoli, e a volte apparentemente contraddittori, dati clinici del caso Cucchi: le violenze inferte a Stefano sono state la causa prima della sua morte.”

LEGGI il rapporto indipendente di MEDU su Caso Cucchi

Tipo di documento: News