Roma – I profughi afgani ad Ostiense: un anno dopo… | Medici per i Diritti Umani

Roma – I profughi afgani ad Ostiense: un anno dopo…

“Cosa state facendo ?” domanda l’agente di pubblica sicurezza ai membri della nostra equipe.”Stiamo distribuendo delle tende per le persone che dormono sulla strada qui alla stazione” “Ah, fate un opera di beneficenza” commenta l’agente allontanandosi sulla volante.
La notte del 27 febbraio scorso, i volontari dell’associazione Medici per i Diritti Umani sono tornati a distribuire tende da campeggio ai molti profughi afgani e ad altre persone senza fissa dimora che si trovano nei pressi della stazione Ostiense.
Già un anno fa Medici per i Diritti Umani aveva effettuato una distribuzione di tende presso l’ex air terminal Ostiense. L’intervento umanitario si era reso necessario a fronte delle drammatiche condizioni in cui versava un numeroso gruppo di profughi afgani, tra cui molti richiedenti asilo e titolari di permesso di soggiorno.
Si trattava per lo più di giovani, spesso minori, in fuga dalla guerra e dalla violenza del loro paese che dopo aver affrontato viaggi lunghi e pericolosi si trovavano a vivere e dormire in un parcheggio dismesso, in mezzo ai rifiuti, senza acqua, senza alcun servizio igienico, con l’asfalto come letto e qualche cartone – nel migliore dei casi – come rifugio.
Le tende igloo non potevano che essere una soluzione provvisoria e del tutto insufficiente ma, allo stesso tempo, speravamo comunque di dare visibilità al problema augurandoci che le istituzioni competenti adottassero dei provvedimenti adeguati ad assicurare un’accoglienza dignitosa.
Del resto persone che come loro fuggono dal proprio paese a causa di guerre, persecuzioni e violenza avrebbero diritto ad usufruire in Italia del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.
Nasceva così in una notte la tendopoli del terminal Ostiense. L’interesse dei media, la mobilitazione delle associazioni, le pressioni degli abitanti del quartiere di fronte a quel problema , che da “invisibile” era diventato “visibile”, arrivavano fino alle istituzioni.
L’indifferenza era più difficile da praticare per tutti ! Dopo qualche mese il Comune installava alcuni bagni chimici. Ad agosto la tendopoli veniva smantellata ed i profughi trasferiti finalmente in una struttura di accoglienza del Comune di Roma. Il risultato veniva commentato dalle istituzioni come una vittoria della solidarietà e dell’accoglienza. L’impegno delle istituzioni era quello di continuare a sostenere la comunità afgana aiutando gli sforzi individuali di chi voleva restare in Italia e delle numerose persone intenzionate a lasciare il nostro paese per altre mete.
Purtroppo (si veda il rapporto allegato Un Camper per i diritti- Rapporto sulle attività di assistenza sanitaria su strada a Roma e Firenze), il problema dell’accoglienza ai profughi afgani si è riproposto in tutta la sua criticità già negli ultimi mesi del 2007. Non esiste più un luogo di concentramento come la tendopoli ma continuano ad essere numerose le persone costrette a sopravvivere in prossimità della stazione Ostiense in condizioni uguali o peggiori rispetto a coloro che li hanno preceduti all’inizio dell’anno scorso.
Il fatto che anche questa volta tra di essi vi siano numerosi minorenni, alcuni dei quali poco più che bambini, non può che rappresentare un elemento di ulteriore e forte preoccupazione che si aggiunge al quadro generale.
Di fronte al perdurare di questa situazione Medici per i Diritti Umani ha deciso quindi di effettuare una nuova distribuzione di tende, consapevole dei limiti di questo intervento umanitario. Medici per i Diritti Umani auspica vivamente che, al di là delle risposte estemporanee dettate dall’emergenza, vengano individuate da parte delle istituzioni, soluzioni organiche e durevoli che possano assicurare condizioni di vita dignitose per tutte le persone senza fissa dimora dell’area della stazione Ostiense. In relazione alla difficile situazione dei profughi afgani e di altre nazionalità Medici per i Diritti Umani chiede che vengano adottate al più presto misure atte a rendere effettivo l’esercizio di alcuni diritti fondamentali quale il diritto alla salute garantendo l’accessibilità e la fruibilità dei servizi di assistenza sanitaria. Rimane del resto prioritario e urgente assicurare ai richiedenti asilo e ai profughi condizioni di accoglienza adeguate e rispettose della dignità delle persone.
Del resto, come ha ben compreso l’agente di pubblica sicurezza non si tratta di una questione di ordine pubblico o di decoro urbano bensì di un problema umanitario e di rispetto dei diritti fondamentali della persona.

Tipo di documento: Comunicati stampa