Lettera aperta di Medici per i Diritti Umani al Sindaco di Roma e all’Assessore alle politiche sociali | Medici per i Diritti Umani

Lettera aperta di Medici per i Diritti Umani al Sindaco di Roma e all’Assessore alle politiche sociali

Accoglienza ai rifugiati afgani: una questione di civiltà che non si può risolvere con un nuovo sgombero

Egregio Signor Sindaco, gentile Assessore,

le pessime condizioni alloggiative ed igienico-sanitarie in cui vivono i rifugiati afgani presso la stazione Ostiense sono ben note da tempo e si protraggono ormai da anni senza che siano state individuate soluzioni di accoglienza dignitose e sostenibili nel tempo. Si tratta per lo più di giovani e adolescenti di nazionalità afgana. Tutti fuggono da situazioni di violenza e di guerra e hanno affrontato un viaggio lungo, difficile e in alcuni tratti estremamente pericoloso per raggiungere il nostro Paese. Molti di loro sono richiedenti asilo o titolari di permessi di soggiorno per motivi umanitari o per protezione sussidiaria. Alla mancanza di qualsiasi tipo di rifugio che non siano l’asfalto, dei cartoni e alcune coperte donate dalle associazioni, si aggiunge la presenza di rifiuti e la totale mancanza di servizi igienici con tutte le conseguenze immaginabili anche sul piano della salute individuale e collettiva.
Tale situazione è diventata di recente ancora più critica, portando i richiedenti asilo a cercare sistemazioni per la notte sempre più precarie e malsane. Nei mesi scorsi la nostra associazione – che da oltre tre anni porta assistenza socio-sanitaria ai rifugiati con un’unità mobile di medici ed operatori volontari – ha avuto tra l’altro l’opportunità di segnalare direttamente all’assessore Belviso la gravità della situazione. Purtroppo ad oggi, e ancor più nell’ultimo anno, le misure adottate sono state eminentemente di ordine pubblico. La condizioni di accoglienza dei profughi afgani, sono infatti rese ancor più difficili dalle periodiche operazioni di bonifica ambientale realizzate nella zona della stazione dalle forze di pubblica sicurezza. Tali operazioni causano, tra l’altro, la perdita dei pochi e preziosi effetti personali dei rifugiati come ad esempio le coperte utilizzate per proteggersi durante la notte. Inoltre vi sono casi di giovani afgani che vengono multati perché colpevoli, secondo quanto da loro testimoniato, di stazionare nei pressi della stazione ferroviaria o per aver cercato di accedere ai bagni pubblici della stazione Ostiense. Queste persone quindi non solo non possono usufruire di standard di accoglienza accettabili ma oltretutto vengono in qualche modo punite per il fatto di trovarsi, senza colpa, in queste difficili condizioni.
Vogliamo inoltre ricordare che le associazioni impegnate sul terreno, tra cui Medici per i Diritti Umani, non si sono limitate a denunciare la situazione ma hanno formulato proposte concrete volte a fornire soluzioni di accoglienza adeguate agli standard richiesti e sostenibili nel tempo. Tra di esse ricordiamo l’istituzione presso la stazione Ostiense di punti di informazione e di un centro di prima accoglienza a bassa soglia oltre che a soluzioni abitative per i richiedenti asilo che coinvolgano in maniera solidale la cittadinanza.
E’ del resto del tutto evidente che non ci troviamo di fronte a una questione di decoro urbano ma piuttosto a un problema di civiltà dell’accoglienza. Riteniamo infatti che la civiltà di una città si misuri anche dalla capacità di accoglienza nei confronti delle persone più vulnerabili, a maggior ragione quando esse sono portatrici di diritti riconosciuti dalle convenzioni internazionali e dalla costituzione italiana come nel caso dei rifugiati e i richiedenti asilo.
Nella mattina di oggi 24 ottobre, le forze di pubblica sicurezza sono intervenute per un nuova operazione di bonifica ambientale presso un insediamento di profughi afgani situato nelle vicinanze della stazione Ostiense. Durante questa operazione erano presenti gli operatori della nostra associazione. Agli abitanti dell’insediamento sono stati dati dieci giorni per abbandonare le baracche improvvisate dopodiché verrà eseguito l’ennesimo sgombero senza che sia stata previamente individuata alcuna soluzione di accoglienza. Signor Sindaco, è accettabile -oltre che efficace – continuare ad affrontare il problema con sgomberi e multe il cui solo risultato è quello di spingere in situazioni sempre più degradanti persone la cui unica colpa è quella di essere state vittime delle guerra e di violazioni dei diritti fondamentali ?
Signor Sindaco è possibile sperare che a Roma vengano finalmente adottate misure concrete e immediate per assicurare a giovani profughi, spesso poco più che bambini, condizioni di accoglienza rispettose della dignità umana ?

Tipo di documento: Comunicati stampa