Colombia. Intervento igienico-sanitario per la popolazione civile in zona di conflitto nella regione di Urabà | Medici per i Diritti Umani

Colombia. Intervento igienico-sanitario per la popolazione civile in zona di conflitto nella regione di Urabà

Obiettivi specifici del progetto: rendere possibile l’approvvigionamento di acqua potabile per tutto l’anno al 100% delle famiglie della località di Nueva Esperanza;  attivare un fondo sostenibile per l’approvvigionamento di farmaci essenziali nelle località di Nueva Esperanza e Nueva Vida;  dotare di servizi igienici e di un sistema di fognature le abitazioni della comunità di San Josecito.

Il contesto

Da 40 anni la Colombia vive un complesso conflitto armato che ha causato finora la morte di circa 250.000 persone. Si calcola che, soltanto nel 2002, il conflitto interno sia costata allo stato circa 4,7 miliardi di dollari, cioè il 5,8% del PIL. Il potere corruttore del narcotraffico, il confronto armato tra le Forze armate colombiane, i gruppi paramilitari di estrema destra, la guerriglia marxista delle FARC (Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia) e guevarista dell’ELN (Ejercito de Liberaciòn Nacional) hanno coinvolto in maniera drammatica la popolazione civile che conta in questo confronto il maggiore numero di morti, scomparsi, sfollati forzati e vittime di gravi violazioni dei Diritti umani e del Diritto Internazionale Umanitario.
Nel 2005 la Colombia è risultato il paese al mondo con più vittime causate dalle mine antiuomo. Frequentemente gli attori armati difendono interessi non esclusivamente associati al confronto bellico. Questa circostanza porta a considerare lo sfollamento forzato ( si calcola che con circa 3 milioni di persone costrette ad abbandonare le proprie case la Colombia sia il secondo paese al mondo per numero di sfollati dopo il Sudan) più che una conseguenza, un obiettivo vero della guerra. La violenza si dirige specialmente verso l’indebolimento e lo smantellamento delle organizzazioni sociali, in particolare verso quelle considerate non funzionali agli ordini stabiliti nei vari livelli locali.
La guerra e la criminalizzazione della protesta sociale nel paese (dal 1986 sono stati assassinati circa 4000 sindacalisti) ha reso vulnerabile in maniera tragica il tessuto sociale esistente. Le comunità rurali, i gruppi indigeni ed afro-colombiani risultano essere – oltre che tra i settori più poveri della società colombiana- i più vulnerabili alla violenza del conflitto e alle conseguenze dello sfollamento.

Il progetto

Il progetto si propone di ridurre l’incidenza delle patologie correlate ad inadeguate condizioni igienico-sanitarie nella località di San Josecito appartenente alla Comunità di Pace di San Josè Apartadò (Dipartimento di Antioquia) e nelle località di Nueva Vida e Nueva Esperanza appartenenti all’organizzazione CAVIDA (Dipartimento del Chocò). Si tratta di comunità rurali costrette a sfollare a causa della violenza del conflitto. Le Comunità di Autodeterminazione, Vita, Dignità del Cacarica (CAVIDA) e la Comunità di Pace di San Josè de Apartadò rappresentano un’importante esperienza di resistenza civile alla guerra e allo sfollamento forzato; con la pratica quotidiana della partecipazione democratica, l’autodeterminazione e la continua ricerca di una soluzione pacifica dei conflitti, rinforzano i valori favorevoli alla costruzione reale di una cultura di pace.
Lo sfollamento ha reso ancora più precarie le condizioni di vita di queste popolazioni. La situazione igienico-sanitaria ,particolarmente critica, ha conseguenze dirette ed importanti sulla salute delle comunità poiché favorisce un’alta incidenza di numerose patologie trasmissibili. Un diagnostico eseguito dall’equipe di MEDU ha evidenziato che la popolazione percepisce come più frequenti e problematiche le seguenti patologie: diarrea e infezioni intestinali, infezioni delle vie respiratorie, malaria, tubercolosi, leishmaniosi cutanea e muco-cutanea

Risultati
– Ciascuna delle 60 abitazioni di San Josecito è dotata di un servizio igienico collegato ad un sistema fognario e una cisterna settica funzionante;
– Il sistema fognario e la cisterna settica sono adeguatamente gestiti da un comitato comunitario;– La popolazione di San Josecito utilizza regolarmente i servizi igienici ed è informata sulla prevenzione delle più comuni patologie correlate ad inadeguate condizioni igienico-sanitarie.

Progetto in breve

Popolazione Beneficiaria

Diretta: 1000 persone delle Località Nueva Vida e Nueva Esperanza (fiume Cacarica) 500 persone della comunità di San Josecito (Area di San Josè Apartadò)
Indiretta: 3000 persone della conca del fiume Cacarica 2800 persone dell’area di San Josè Apartadò

Periodo

2006/2008

Finanziatori

Regione Veneto, Regione Toscana e Comune di Cascina

Notizie dal progetto

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